Arte

LUCI CINESI 1981-2011

Enrico Rondoni

LUCI CINESI  1981-2011

TRIENNALE di Milano  

14 Giugno  -  1 Luglio 2012

Viale Alemagna, 6  Milano 20121.   Tel. +39.02.724341

Orari: Martedì – Domenica 10.30-20.30   Giovedì  10.30 – 23.00

 

Ingresso gratuito

 

Il grande balzo in avanti compiuto dalla Repubblica Popolare Cinese in trent’anni attraverso oltre 100 fotografie.  In “LUCI CINESI 1981-2011” Enrico Rondoni mette a confronto la Cina dei primi anni ’80 con quella odierna.
Gli scatti del 1981 (cinque anni dopo la morte di Mao), e del 1983, raccontano di un mondo ancora contadino nonostante le modernizzazioni volute da Deng XiaoPing, di una popolazione vestita tutta uguale, di città senza auto private e di un sistema industriale indietro di mezzo secolo rispetto a quello occidentale. Un lungo reportage nel “paese delle biciclette” da Pechino a Shanghai, da Xi’an a Chengdu, da Nanchino ad Hangzhou. Un paese pieno di fascino e tradizioni, ma ancora molto lontano dalla moderna Cina che ora conosciamo.
«Tornare nella Repubblica Popolare Cinese dopo 30 anni è stata la fonte ispiratrice di questa mostra.» spiega Enrico Rondoni, giornalista e autore del reportage «Il paese che avevo visto e fotografato nel 1981 e nel 1983 si rivelava, nel 2010, un altro mondo. Erano passati solo tre decenni, ma sembrava fosse trascorso un secolo».
Una realtà completamente diversa da quella che l’autore trova tornando in Cina nel 2010 per l’Expò di Shanghai, qui anche lo skyline è completamente cambiato: grattacieli dove  prima navigavano le giunche a vela.  E se a Pechino negli anni ’80 la colonna sonora era lo scampanellio delle biciclette ora il traffico e lo smog sono uno dei tanti problemi da risolvere.  Nasce così l’idea di questa mostra. Con la stessa macchina fotografica di allora (in pellicola) l’autore registra e riflette su questa eccezionale trasformazione non solo nelle grandi città, ma anche nei luoghi come Yiwu dove si producono e si vendono all’ingrosso –in una fiera permanente con 55.000 stand -  tutti gli oggetti “made in China” che hanno invaso il mondo.  Un lungo viaggio fotografico nel tempo e nello spazio (accompagnato da pannelli che illustrano i dati di questa trasformazione ) che si conclude nel 2011 in Tibet.

PELLEGRINA DELL’ONDA D’ORO

MARGHERITA PAVESI MAZZONI
PELLEGRINA DELL’ONDA D’ORO
7 APRILE – 15 MAGGIO 2011
ROTONDA DELLA BASILICA DI SAN CARLO AL CORSO
P.zza San Carlo, Milano


Giovedì 7 aprile alle ore 20 si inaugurerà “Pellegrina dell’onda d’oro” mostra personale di Margherita Pavesi Mazzoni.

Per il pubblico milanese l’autentica scoperta di una personalità straordinaria e complessa, che ha sviluppato in estrema solitudine e isolamento un percorso espressivo di alto livello, con rara e sofferta autenticità esistenziale.

L’esposizione, aperta fino al 15 maggio, è promossa dalla Corsia dei Servi di Maria in collaborazione con Luoghi dell’Infinito, mensile di arte cultura e itinerari del quotidiano Avvenire, dalla Fondazione Crocevia e dalla Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, Villa Clerici di Milano.

L’artista ha esposto prevalentemente all’estero, a Lucerna e a Ottoberg in Svizzera; a Salbach in Austria; al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a Ginevra nel 2003.
In Italia a Busto Arsizio nel 2006, a Montepulciano nel 2008, a Rovereto e i Presepi a Tesero nel 2009 e nel 2010, oltre alla Via Crucis realizzata per la Chiesa di S. Antonio a Reggiana.

La presentazione della mostra e il catalogo sono a cura dei critici d’arte Giovanni Gazzaneo e Giuseppe Magini, con testimonianze di Ermes Ronchi, Enzo Bianchi, Mario Cossali e Graziano Manica.

Margherita Pavesi Mazzoni, recentemente scomparsa all’età di 80 anni, nasce a Milano nel 1930. Nel 1961 incontra Aldo Carpi, allora direttore dell’Accademia di Brera, con cui matura la sua formazione artistica e che la presenta ad Aldo Salvadori, il suo secondo grande maestro. Nei primi anni ’70 frequenta a Firenze l’atélier di Pietro Parigi, grande maestro della xilografia. Si dedica inoltre anche alla tecnica dell’affresco. Nel 1973 si trasferisce a Montepulciano dove trascorre il resto della vita, sviluppando il percorso di fede che ben si evidenzia nei suoi lavori.

L’artista attraverso la poesia, la pittura e la scultura, ha faticosamente vissuto e trasformato l’antico e sempre attuale “urlo” della donna esclusa, umiliata, mortificata (…“povera donna, piccola donna sei sempre una prigioniera…”), nella contemplazione della donna che “è pace, è energia solare, è portatrice di vita” e non più oggetto di perdizione e tentazione diabolica.

La travagliata vita di abbandoni e sofferenze (“Sterili. Sterili, vogliamo essere per non generare figli da far trucidare nelle vostre guerre”) ha raggiunto una finale ascesi mistica nella ispirata ricerca e rappresentazione di “un segno di luce, un segno di speranza”.

L’esposizione presenta oltre 40 opere: dipinti ad olio, ori, composizioni materiche, icone, grafiche a carboncino e tecnica mista.

Il titolo emblematico “Pellegrina dell’onda d’oro” è tratto dalla “Autobiografia cromatica”, edizione numerata di 3 piccoli libri, realizzata poco prima della morte, con presentazione di Enzo Bianchi, Priore di Bose. Le tre cromie Nero, Bianco e Oro, sintetizzano i tre periodi della sua vita: il Nero la giovinezza con tutti i suoi entusiasmi e le inevitabili sconfitte; il Bianco la maturità personale e artistica e l’Oro il traguardo di una diffusa spiritualità cosmica:

Catalogo e Allestimento a cura di Edizioni Osiride di E. Setti & C. s.n.c. di Rovereto.

Coordinazione e Promozione: Lexart, Via Paolo Giovio 29, Milano – segreteria@lexart.it
Ufficio Stampa e Comunicazione: MaRoStudio tel. 02.45470429 www.marostudio.it – posta@marostudio.it

Buffet curato da Wondercook e Vini dell’Azienda Agricola Poliziano.

EXULTET/PASSIO

ROTONDA DELLA BASILICA DI SAN CARLO AL CORSO
con la collaborazione di Luoghi dell’Infinito e della Fondazione Crocevia

MASSIMO LIPPI

EXULTET / PASSIO

29 MARZO – 19 APRILE 2009
Inaugurazione sabato 28 marzo, ore 17

Sabato 28 marzo alle ore 17 si inaugurerà alla Rotonda della Basilica di San Carlo al Corso a Milano, in P.zza San Carlo, Exultet/Passio, mostra personale dello scultore e poeta senese Massimo Lippi.

Le opere costituiranno un sintetico e suggestivo percorso artistico di sculture, dipinti e poesie rappresentative dell’attività più recente dell’artista.
La mostra che continuerà fino al 19 aprile, è organizzata dall’Ordine dei Frati Servi di Maria che continuano la tradizione culturale di Padre David Maria Turoldo, in collaborazione con Luoghi dell’Infinito, il mensile di arte, cultura e itinerari di Avvenire, e dalla Fondazione Crocevia.

Uomo autentico perché rimasto fanciullo e perché della fanciullezza non ha mai tradito la sconfinata fiducia in Dio, anche di fronte alle sofferenze grandi della vita, Lippi più che sculture fa creature, oggetti che possono nascere da un nocciolo, un legno, un nido raccolti nel suo peregrinare. Poi gli dona nuova vita in una composizione che è sempre canto. Il suo sguardo pieno di stupore muove le grandi mani che modellano la cera e fanno fiorire il bronzo, disegnano il marmo, e sulla carta, in poche linee e qualche sprazzo di colore, fanno nascere un volto, un angelo o il volo di un passero. La materia, non importa se oro o carbone, geme quando il maestro senese gli imprime il “foco” di un pensiero, di un’emozione. Sempre alla ricerca della sorgente, la memoria anima la sua opera e il suo canto.
In un mondo in cui la fuga sembra la condizione per essere felici, fuga dalla propria casa, dai propri affetti, fuga dalla città o dalle campagne, Lippi ci offre l’arte del ritorno all’origine, la sapienza tutta contadina di vivere il sole, dal sorgere fino al tramonto, abitare il luogo fino a farne un orizzonte, a differenza dei più che ne fanno una gabbia. (G.Gazzaneo)

“L’arte è nel ventre di tua madre – racconta l’artista –, nelle parole mute che vedi stampate in tutto ciò che ti circonda. Il mio babbo suonava il mandolino. Aveva gli occhi azzurri, piccolo di statura, capace di prevedere le cose. Malinconico e sottile ragionatore, filosofo di campagna, senza studi. La mia mamma era un magnete acceso nel cuore della notte, da lei dipendeva la nidiata, buona fino alla santità, ma veemente, giusta”.

Exultet/Passio è una meditazione sul mistero del sacrificio di Cristo e della sua Resurrezione.
Per l’occasione Massimo Lippi ha scritto un poemetto, dal titolo Elegia del pianto: “Si tratta di teatro sacro per la Settimana Santa nella diocesi di Milano”, dice l’artista, “una rappresentazione per più voci che si interrogano sul cuore della fede”. Al cuore del poemetto le lacrime che bagnano il pane per renderlo più morbido: “Sono le lacrime del pianto e dell’esultanza”.

L’artista sarà presente all’inaugurazione.

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Ufficio Stampa e Comunicazione: MaRoStudio
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Massimo Lippi, per le sue doti creative e per l’appartenenza viva alle tradizioni della sua gente, è considerato un “magicien de la terre” un mago della terra come dice di lui il critico Amnon Barzel, che ha curato nel 2000 una sua grande mostra nel Museo di Santa Maria della Scala a Siena.
Il maestro ha esposto in numerose città italiane, nei Musei Vaticani, negli Stati Uniti, in Germania e Giappone.

Alcune sue opere sono conservate in musei e collezioni private di New York, Monaco di Baviera, Berna, Parigi, Milano, Siena e Brescia. Lippi è stato inoltre Visiting Professor nel 2004 presso la Southern Methodist University di Dallas.
L’artista ha realizzato numerosi portali in bronzo, altari, corredi liturgici e ha scolpito lo stendardo del Palio di Siena nel 1993. Più recentemente ha scolpito e donato il Crocefisso in bronzo per l’altare della chiesa all’interno della Casa della Carità di Milano.
Come poeta ha ricevuto apprezzamenti da Giorgio Caproni, Elsa Morante, Pier Vicenzo Mengaldo, Giovanni Testori. Ha pubblicato per Scheiwiller Non Popolo mio (1991), una raccolta di versi con prefazione di Franco Fortini. Sempre per lo stesso editore ha scritto il libro di poesie Passi il mondo e venga la Grazia (1999), prefazione di Giovanni Raboni, finalista al Premio Viareggio. L’ultima sua raccolta Exilium, è stata pubblicata nel 2009 dall’editore Cantagalli di Siena.

EXILIUM – 5° LIBRO DI POESIE DI MASSIMO LIPPI

AUDITORIUM CORSIA DEI SERVI
Corso Matteotti 14 – Milano

in collaborazione con: Luoghi dell’Infinito, Fondazione Crocevia, Il Pettirosso

Martedì 19 Maggio 2009 ore 19
Presentazione del libro di poesie
“EXILIUM”

Incontro con l’autore
MASSIMO LIPPI

Martedì 19 maggio lo scultore e poeta senese Massimo Lippi presenta il suo quinto libro di poesie “Exilium”, a conclusione della mostra personale di scultura Exultet / Passio che, alla Rotonda della Basilica di San Carlo al Corso a Milano, in P.zza San Carlo, ha ottenuto un così vasto successo di pubblico da essere prorogata fino a questa data.

“Exilium” (Edizioni Cantagalli) è la nuova raccolta di 90 poesie e sonetti, scritti da Lippi tra il 1980 e il 2008, che esprimono una sofferta “stagione dell’anima”, utilizzando metafore e linguaggi originali della sua amata e mai tradita terra di Siena.

Brìccia, lòiole, pacchèo, sbaiàrdano, sinènte…sono termini dimenticati che l’Artista ha voluto inserire in appendice al libro: alcuni dal sapore medioevale, “traduzioni” dialettali, forme latine, vocaboli immaginari riportati al presente dai ricordi di un’infanzia contadina, incantata dalla bellezza e dai profumi della natura.

Per il Maestro se l’arte vuole essere sacra deve rifiutare artifici e retorica, cercando “l’essenza del canto e la visione dell’Eterno”. Lui stesso si include tra “i mistici, i pazzi, i visionari, i poeti d’ogni stagione e natura”, così lontani ed esiliati dal “terrificante pasto de la vita”.

Come poeta ha ricevuto apprezzamenti da Giorgio Caproni, Elsa Morante, Pier Vicenzo Mengaldo, Giovanni Testori. Ha pubblicato per Scheiwiller: “Non Popolo mio” (1991), una raccolta di versi con prefazione di Franco Fortini e “Passi il mondo e venga la Grazia” (1999) con prefazione di Giovanni Raboni e finalista al Premio Viareggio; “Nuziale” (2003) e “Dell’invincibile sogno” (2004) Lucini Editore.

L’incontro, che si terrà all’Auditorium Corsia dei Servi, prevede la proiezione del lungometraggio inedito “Sdondéo 1998”, dove l’artista è stato ripreso mentre realizza alcune delle sue opere.
Seguiranno gli interventi di: Padre Ermes Ronchi – Priore Corsia dei Servi; Giovanni Gazzaneo – responsabile del mensile “Luoghi dell’Infinito”, nonché ideatore della Fondazione Crocevia; Elena Pontiggia – nota storica d’arte; Gianna Mazzini – regista del lungometraggio; il maestro Fabio Bagnoli che suonerà il suo oboe; Paola Lambardi – attrice e voce recitante; Nicoletta Mainardi – critico letterario; Tiziana Mercanti Nastasi – produttrice del filmato.
Alla fine dell’incontro Massimo Lippi, con la passione e la tipica gestualità toscana, accompagnerà i presenti a scoprire le sue sculture, ancora in mostra nell’adiacente Rotonda della Basilica.

Buffet gentilmente offerto da: Lega del Chianti e Wondercook

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Ufficio Stampa e Comunicazione: MaRoStudio – www.marostudio.it – posta@marostudio.it

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